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mercoledì 6 dicembre 2017

La mia verità


Mi lamento continuamente. Sono un insofferente cronico della vita, odio vedere delle cose, che poi magari faccio per primo. Ma sai cos'è, forse ho un problema che m'ha trasmesso la gente attorno: ho bisogno di lamentarmi, per poter passare il tempo e non vivere l'attimo. Preferiamo molte volte stare a parlare per ore di ciò che non va, evitando di vedere quello che magari luccica, qualche aspetto positivo che in fondo si palesa e ci dice "ehi, sono qui!". Però vedi, caro Diario, qua di cose che non vanno ce ne sono tante.
Ti annoierei anche ad elencarle. Sono un tipo totalmente razionale, ma allo stesso tempo completamente sentimentale. Quando fa comodo a me, in pratica. Ammetto di essere paraculo in quel senso, mi vien comodo. Molti pensano di me che sono un "venditore di fumo", parlo parlo parlo e ti convinco di ciò che dico. E un po' è vero, se attacco a parlare non finisco più. Però mi sento un po' diverso rispetto a chi vende "fumo", in tutti i sensi, perchè se quel fumo è inesistente ed evapora nell'aria lo capisci subito, ma io per quanto prolisso penso di portarti verso qualcosa che esiste. Perchè non mi va di raccontarti stronzate.

Viviamo nel terrore di essere fregati. Io in primis, che non sono riuscito a fidarmi di persone per mesi, solo perchè mi ero scottato con qualcuno. I miei anticorpi ragionano di testa loro, anche loro quando gli fa più comodo. Vengono colpiti da un virus letale e poi decidono di applicare una barriera di ferro, evitando a priori qualsiasi tipo di contatto umano. Mi sento apatico. Arrivo anche ad odiare le persone, nel senso che non le sopporto. Le allontano, mi allontano e me ne vado. Parto a piedi o in bici, me ne vado dove non c'è nessuno, dove i volti li posso vedere di sfuggita. Dove posso ragionare a voce alta dentro la mia testa, dove posso mimare i versi delle canzoni che ascolto in cuffia, perchè tanto non c'è nessuno in giro, tranne poi beccare un ragazzo fermo a fumarsi una sigaretta che mi guarda stranito, pensando che parli da solo. Ed effettivamente un po' parlo da solo. Non so se ho dei sintomi per una schizofrenia precoce, ma lo faccio. Sono talmente insicuro e nudo che anche nei miei confronti ho bisogno di una conferma, una credibilità che mi permette di vedermi allo specchio e non schifarmi. Quell'autocompassione che ti dà una pacca sulle spalle, quando sei totalmente solo di fronte ad un uragano, quando tutti ti dicono che devi andare verso una direzione, ma tu invece sei totalmente convinto di dover andare da un'altra parte. Qui ad esempio accantono la mia razionalità, che mi tiene schiavo di tremila catene, di migliaia di domande e non mi fa dormire la notte. Ascolto la mia pancia, quel terremoto che percepisci nelle viscere e che ti lancia un messaggio chiaro e tondo, cioè: Mark abbandona qualsiasi tattica, qualsiasi calcolo, qualsiasi consiglio e fai ciò che senti e devi.

L'unica sentenza che rispetto è la mia coscienza: voglio arrivare fino in fondo, voglio spellarmi e farmi male, sia perchè sono masochista, sia perchè è ciò che mi renderà più forte e grande un domani. Non riesco a capire chi evita gli ostacoli che la vita sottopone, chi vive come se nulla fosse. L'indifferenza forse è un'arma eccezionale per evitare di star male, ma è soltanto un palliativo che sotto nasconde migliaia di sfumature. Ci fa scappare dalla realtà, ci fa coprire con un cerotto uno squarcio che necessita di cure e punti, ci fa fare ciò che ci sembra giusto. Già, ci sembra. Porca troia, quante cose sembrano ma non lo sono. Quante cose in superficie somigliano a qualcosa di gigantesco e invece sono misere sciocchezze. Invidio chi ci riesce, io non sono ancora maturo e pronto per farlo forse.

Si diventa aridi, privi di sentimenti, smossi da una cattiveria innata, che offusca la mente, i ricordi. Io credo che il valore delle persone si riveli dalle azioni che questi fanno. Da come si approcciano alle situazioni e da come ci trattano e si trattano. Non credo nel convincimento, ma passo una vita a convincere. Perchè non sono preso sul serio. Perchè viviamo nell'epoca delle fake news e dei profili verificati. Perchè la mia sincerità vale zero, di fronte ai dogmi di altri. E quindi passo una vita a rincorrere, nel millennio dei social e dei sorrisi falsi, delle foto fighe in cui sembri alto un metro e 90, ma in realtà sei un tappo. Della necessità di mettere filtri per sembrare più belli, del ricordarci che giorno è con uno stickers, del fotografare ogni cosa che mangiamo e della vita pazza che facciamo. A me piace raccontare ciò che sono e adoro fotografare la mia vita. Che per tre/quarti è una merda totale. Mi piace far vedere quanto faccio schifo di mattina, quando spalanco la bocca o quando dopo un'estate in cui ho mangiato di tutto, al mare sembro un dugongo spiaggiato con le tette. Adoro rivelare alle persone della mia vita la vera essenza di ciò che sono, la mia versione della vita, noiosa, compassata, molte volte vecchia. Mi piace discutere, mandare a cagare ed essere mandato, per poi riabbracciarsi. Mi piace rispettare, essere rispettato, non dover fingere. Mi piace rivedere foto, risentire messaggi vocali e scrivere ciò che penso senza dovermi far problemi di quello che potresti pensare tu, che sei arrivato a questo punto di questa pagina. Non mi interessa, perchè sono io, niente di più, niente di meno. Se fossi un supereroe sarei Medioman per questo motivo. Perchè è un uomo totalmente normale che non ha nessun tipo di pregio, ma ci crede. Io ci credo, sempre. E sbaglio, perchè invece di fronte ho chi gioca ad essere Superman. Ma ignora che esiste la cryptonite.

Io e il mio amico Andrea che tentiamo di imitare il nostro supereroe preferito

E allora facciamo pure finta che non sia successo nulla. Facciamo finta di essere perfetti sconosciuti. Evitiamoci per strada e non parliamoci più. Cancelliamoci dalle nostre rubriche, tagliamo ogni rapporto che ci lega, distruggiamo le foto e barriamoci dalle nostre agende. Blocchiamo tutto. Dimostriamo di essere forti, anche se non lo siamo, anche se non stiamo combattendo una guerra. Ma giochiamo ai soldatini, dimostriamo tutto il contrario di tutto e poi tiriamoci indietro. E tiriamoci le bombe a mano. Forse è davvero il modo migliore per convincerci che va tutto bene, che abbiamo ragione e che in fondo è la cosa giusta da fare. Ciao.


La verità
È che ti fa paura
L’idea di scomparire
L’idea che tutto quello a cui ti aggrappi prima o poi dovrà finire
La verità
È che non vuoi cambiare
Che non sai rinunciare a quelle quattro, cinque cose
A cui non credi neanche più


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