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giovedì 23 novembre 2017

Benvenuti a Casa


Qualche settimana fa stavo facendo la spesa. Arrivai in cassa e dopo aver aspettato circa 45 minuti della mia vita in coda, per colpa di una ragazza che non trovava la carta per pagare, toccò a me. Sono due le situazioni che mi capitano in questi contesti: o il cassiere è di una lentezza disarmante, tenendomi quindi ostaggio per altri quindici minuti, oppure nemmeno il tempo di mettere le mani dentro le tasche per tirare i soldi, che tutta la spesa è già stata passata con relativo record del mondo dei cassieri e annessa premiazione.
In quei casi lì viene fuori il mio impedimento fisico e la mia reattività da giovane vecchio. Chiedo un sacchetto, sì quello biodegradabile che puzza di cadavere putrefatto e che alla prima cosa appuntita che trova si squarcia in due. Il problema è che di fronte alla cassiera che passa la spesa in 7 secondi netti, io mi ritrovo nel limbo di chi non sa aprire il sacchetto, che in quei frangenti lì è sempre misteriosamente sigillato ermeticamente con un misto di Attack e cemento armato. E quei secondi li vivo con l'angoscia, perchè poi quei ventitrè prodotti passati in sette secondi netti, lasciano irrimediabilmente perdere tempo a tutti gli altri che dietro invece sono sicuramente più rapidi e capaci di te. Compresa la vecchia che si lamenta di quanto i giovani d'oggi siano lenti e maleducati, anche nel fare la spesa.

Disagi a parte, dopo la spesa sono tornato a casa e ho appreso ancora una volta quanto la vita sia una merda. Ma a prescindere da ciò, un altro profondo sentimento mi scuoteva più del solito: avevo una voglia matta di radio. Chi mi conosce (anche tu che mi stai leggendo quindi) sa che la radio è una delle passioni che hanno travolto la mia vita. Il microfono è una parte indissolubile del mio essere, alimenta il mio egocentrismo e accudisce la mia parlantina, rendendola non vana. Adoro il mezzo radiofonico, adoro l'eleganza e la capacità che riesce ad avere ancora nel 2017, di essere moderno e unico. Fino a pochi mesi fa facevo parte di Radio Statale, la radio della mia università, e del programma "Ciarle Sportive". Una volta chiusa questa parentesi, sono rimasto sostanzialmente a piedi. E per quelli come me, stare distante da un microfono per così tanto tempo è qualcosa di dannoso. Con il mio socio Niccolò mi sono quindi adoperato per stare davvero a Casa, anzi quasi per costruirne una nuova, con due microfoni dentro. Ed è così che in qualche settimana abbiamo fatto delle fondamenta meravigliose, nate in pochissimo tempo, che hanno sorretto una struttura che piano piano sta venendo su. Tutto è nuovo, lo so, ma è già tanto esserne qua a parlarne. Nasce infatti oggi "Casa Baggio", il nuovo programma calcistico-sportivo realizzato dal sottoscritto assieme a Niccolò (Maria) Santi. Un'avventura, un porto sicuro, una scommessa, una certezza di cui avevo bisogno, per tornare alla vita di prima. Abbiamo realizzato uno studiolo, dentro una casa giustappunto, e abbiamo reso omaggio ad un concetto più che ad un uomo o ad un luogo. Quel "Baggio" che accompagna Casa, è ovviamente riferito a Roberto Baggio, ma più che all'uomo vuole rivolgersi alla figura filosofica che trasuda questo personaggio. Ma c'è anche un riferimento geografico, a Baggio che è un quartiere della nostra Milano. Sarà un podcast settimanale, in cui si parlerà prevalentemente di calcio e sport, usando tutte le sfumature possibili ed inimmaginabili che girano attorno a questo mondo. Un percorso coraggioso, inedito, di due ragazzi che aprono davvero le porte di una casa e la aprono a tutti. In 45 minuti proveremo settimana dopo settimana a raccontare lo sport, attraverso la voce dei grandi protagonisti, attraverso anche le vostre curiosità e l'immancabile attualità che racconteremo dal nostro punto di vista. Con gioia, con qualche caffè, dopo un tiro di sigaretta, a stomaco vuoto o pieno. In camera o in cucina, oppure anche dal cesso. Potrete ascoltarci da dove vorrete. Su Spreaker o su iTunes, ma sempre gratuitamente. Certo, se volete lasciarci 50€ sul cassetto del corridoio prima di uscire, non è che ci offendiamo. Anzi.

Scherzi a parte, oggi abbiamo registrato la puntata numero zero, che è disponibile appena qui sotto la fine del post. Sarà bello. Spero vogliate accomodarvi volentieri nella nostra umile dimora, scusateci per il disordine. Vado a mettere su la Mokona grande, così c'è un po' di caffè per tutti. A presto.

P.S. La sigla è una grande chicca, per tutti gli amanti e gli amatori della vita e della musica. Godetevela: "Baggio Baggio" dell'indimenticato Lucio Dalla. 

Ci sentiamo qui sotto!

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