Top Social

lunedì 9 novembre 2015

Di meglio in meglio


Ogni anno è così. La sensazione, che si ha dopo la fine di tutto, sa quasi di liberazione. Ma quel senso di liberazione, allo stesso tempo sa di malinconia, perchè ogni anno succede qualcosa di ancora più bello ancora.


Di cosa sto parlando? Del FLA, ovviamente. Questo Festival delle Letterature di Pescara, che proprio una città come Pescara ha l'onore di ospitare. Anche se così tanto non se lo meriterebbe, a volte.
L'energia che questa manifestazione riesce a manifestare è vitale, unica, in quanto riesce a smuovere migliaia di persone in un unico posto, ma soprattutto riesce a unire una cinquantina di volti, di storie, completamente diverse, per un unico fine. Ovviamente parlo dei volontari del FLA, arteria pulsante di un cuore grande, formato da tutti coloro i quali lo hanno creato questo Festival.
E dei volontari faccio parte anche io, da tre anni.

La mia storia con il FLA ha molto a che vedere. Arrivai nella squadra dei volontari che ero adolescente, sedicenne, immaturo, anche se d'altronde lo sarò per sempre, ma soprattutto insopportabile. Sono quelle cose di cui ti rendi conto strada facendo, andando avanti con il tempo. Lì conobbi un sacco di persone, tutte più grandi di me, che mi hanno voluto bene, che non mi hanno voluto bene, ma che comunque mi hanno accompagnato in quel percorso meraviglioso che è il Festival. Ed è curioso come ogni anno che ci ritorno qualcosa in me cambia. Ogni anno c'è una novità, una ruga in più, un filo di barba in più, ma è altrettanto curioso come una cosa rimane pressochè invariata: l'entusiasmo.

Io sono fiero di poter contribuire ogni anno di più a qualcosa del genere. Posso dire di essere cresciuto con il FLA, nutrito di meravigliosi incontri, incuriosito da libri, appassionato da personaggi straordinari, animato da una mission tanto affascinante, quanto difficile: regalare alla nostra città qualcosa di unico. Ci siamo riusciti, ci stiamo riuscendo e ci riusciremo ancora. E la mia certezza sta nelle persone che ci sono dietro.

Le sensazioni e le emozioni che un volontario prova sono difficilmente esplicabili. Ma in qualche modo sono possibili da provare, dato che la squadra si allarga ogni anno di più. Sicuramente è meraviglioso vedere come un elemento come me, piccolo, indifeso (non è vero), pacifico (non è vero) sia stato accolto e cresciuto in un gruppo ben collaudato. E cose come queste mi hanno riscaldato il cuore.

Per cui grazie. A chi c'è stato e a chi ci sarà.

All'anno prossimo.



Be First to Post Comment !
Posta un commento