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sabato 9 febbraio 2013

Il grande minestrone italiano


La febbre sale. Il 24 e il 25 febbraio gli italiani saranno chiamati alle urne per formare le due camere del parlamento italiano e per eleggere il nuovo Presidente del Consiglio. Compito arduo. In questi ultimi 5 anni che ci hanno separato dall'ultima elezione, abbiamo avuto due presidenti del consiglio, tutti e due ricandidati a queste elezioni.
In questi 5 anni abbiamo sfiorato il fallimento, il default, siamo entrati in una crisi dalla quale eravamo immuni perchè aerei e ristoranti erano sempre pieni e abbiamo vissuto sulla nostra pelle la contraddizione di nuove tasse e sperpero di denaro pubblico. 5 anni neri, di risatine e di lacrime, in Europa al risuono del nome Italia iniziavano a divertirsi, in Italia al risuono delle parole tasse, disoccupazione, crisi...piangevano, a dirotto. Ma ora come ora, stendendo un velo sui problemi passati giusto per nasconderli momentaneamente, chi votare e soprattutto quale coalizione votare ? Gaber cantava "ma cos'è la destra, cos'è la sinistra ?" e quei versi mai come ora sono così attuali. Le ideologie saltano, pur di governare si offrono i propri voti in cambio della partecipazione alla futura maggioranza, quella che vince per ora è la confusione, nelle alleanze, nelle tecniche di persuasione in questa campagna elettorale. Silvio Berlusconi, 3340 giorni alla guida del governo italiano, ha 77 anni e si candida per dare novità al paese. Incominciamo bene. Berlusconi è stata l'ultima scelta, fallimentare, degli italiani alle elezioni, nel 2008 infatti è tornato al governo stravincendo restando al potere per 3 anni non portando a termine la propria legislatura. Il buon Silvio è colui che nella storia della Repubblica Italiana ha governato di più, non sempre bene, ma ha comunque governato. La sua campagna elettorale è stata abbastanza aggressiva, tornato sulla ribalta lentamente è partito al piccolo trotto prima dai suoi canali iniziando dall'ospitata dalla D'Urso, poi conseguentemente invadendo letteralmente la televisione 'generalista' e non. Picco della propria campagna elettorale l'ospitata, quasi storica, da Santoro, dove ha "vinto" fuori casa nella tana dei comunisti suo acerrimi nemici. Dopo la tv, ha voluto sfruttare i social network e dopo ancora si è dato ai colpi di teatro. Clamorosa la sua "proposta shock", il "Cavaliere" ha infatti promesso che in caso di vittoria delle elezioni avrebbe restituito a tutti gli italiani i soldi pagati per il tanto discusso IMU. Polemiche, tante, troppe polemiche. Da sinistra e manca hanno gridato alla barzelletta, cercando di sminuire il buon Silvio. Forse impauriti. Poi ha cercato di riconquistare i tifosi del Milan, orfani di Ibra e Thiago, regalandogli SuperMario. Attenzione, non quello del videogioco e nemmeno Monti, ma Balotelli. Insomma è ritornato il sempreverde Berlusconi, quello vitale, che ha anche un cuore e che si fa fotografare con un cane, puntualmente adottato. Vecchio Berlusconi, vecchi sondaggisti. I suoi sondaggi dicono che la distanza dal PD è di due punti percentuali, insomma la vittoria è ad un passo. Monti a parte..

SUPERMARIO, LO MANDA LA MERKEL ? - Di Berlusconi sapevamo oramai tutto, ma di quella figura introversa col nome di Mario Monti invece noi comuni mortali cittadini italiani, non ne avevamo sentito parlare. 70 anni, bocconiano doc, professore, commissario europeo in grado di rifilare a Bill Gates e alla sua Microsoft una multa miliardaria e non ultimo per importanza presidente del consiglio. Supermario è salito alla ribalta politica come il salvatore, colui che doveva salvare l'Italia e anche l'Europa, come diceva il "Times":"Can this man save Europe ?". La sua grande professionalità che è stata confermata anche dal dimissionario Berlusconi che quasi lo "raccomanda" a Napolitano, vantandosi poi di averlo scelto lui già da quando lo mise dentro Bruxelles come commissario europeo. Lui e Silvio in comune avevano solo la legislatura, quella che prontamente Monti ha portato a termine, non fino alla scadenza precisa del mandato ma giusto 3 mesi prima viste le dimissioni il 21 dicembre 2012. Monti era visto come il salvatore dalla politica e dall'Europa, mentre dai cittadini era visto come il diavolo. Se pensi Monti infatti non fai che pensare ad una cosa:tasse. IMU su tutte, Mario ha notevolmente alzato le tasse, vuoi per disastri precedenti vuoi per ascoltare l'Europa. L'Europa che era comandata dalla Germania e dalla Francia. Merkel e Sarkozy prima, Merkel e Hollande poi, causa elezioni in Francia. L'Italia infatti da barzelletta diventa magicamente credibile, uscendo dal risucchio del fallimento e diventando importante per l'UE. Supermario oltre ad aver conquistato il cuore dell'Europa ha conquistato il cuore della Merkel e questa cosa non è andata giù a Berlusconi. Silvio ha prima cercato di portarlo a sè come leader dei moderati, poi gli è andato contro imputandogli di aver portato gli italiani sul lastrico. Forse un pò d'invidia ci sta a pensare che la Merkel abbia scelto Mariolino e non lui, Silvio. Monti tuttavia risponde alleandosi con il centro, con Fini e Casini. Strano, perchè poche settimane prima aveva deciso di non candidarsi. Tutto bene, poi l'ennesimo scandalo. Monte Paschi. Ennesimo stravolgimento dell'opinione pubblica e dell'opinione politica subito contro i Monti-Bond, aumento del caos. E ora la probabile alleanza con Bersani e il PD che riserva altri problemi con gli altri alleati della sinistra, Vendola in primis. Mario comunque ha la raccomandazione forte, la Merkel lo vuole. La sua campagna elettorale è stata strutturata anch'essa sui social network e anche di varie ospitate, vedi dalla Bignardi dove a suon di tweet sul profilo della conduttrice in cui elogiava scherzosamente l'empatia e domande, si è portato anche lui un cane a casa. Adottato pure lui, speriamo non lo chiami "Spread".

PIERLUIGI, ASPETTA E SPERA - Bersani sta lì a guardare e forse è ancora quello che ha tutto da dimostrare. 62 anni, ex-presidente della regione Emilia-Romagna, tre esperienze come ministro in 3 governi diversi. Pierluigi è salito al potere all'interno del PD nell'ottobre del 2009, raccogliendo le redini di un PD ormai sfasciato. Lui lo salva e lo riporta ai lustri dei tempi d'oro di Prodi e D'Alema, stando all'opposizione con molta pazienza aspetta il proprio momento. Appoggia Monti al governo per un anno intero e non può far nulla al pensiero diverso del PDL che lo fa cadere. Il momento era arrivato, le elezioni 2013 regalano un'opportunità fondamentale per Pierluigi. Prima delle elezioni c'è un ultimo ostacolo, le primarie. Si stabiliscono le date delle primarie che non sono routine perchè c'è un avversario abbastanza forte e giovane che vuole rottamare tutto e tutti, il suo nome è Matteo Renzi. Bersani vince, ma al secondo turno e si appresta ad affrontare le elezioni da leader della coalizione del centrosinistra che perde momentaneamente Di Pietro (che si prende Ingroia) ma che trova Vendola e la schiera dei vecchi compagni "rossi". Il PD viene accusato di essere dentro lo scandalo MPS, Bersani risponde minacciando di sbranarli, insomma la grinta c'è, il coraggio pure. Ma dietro l'angolo c'è Monti che aspetta, la sinistra non potrebbe accettare un'altra sconfitta ma soprattutto un'altra vittoria di Berlusconi. Infatti alla proposta shock di Berlusconi cercando di smontare l'ex-premier ma il timore e la paura si intuiscono. C'è la paura di perdere. Il PD è il favorito numero uno a queste elezioni, vincerebbe sì ma con una maggioranza strarisicata e per questo urgono alleati e Monti si propone o forse già si vede al potere con Bersani. Pierluigi nella propria campagna elettorale non invade la tv come Berlusconi, che forse dalla sua aveva la scusante di avere un notevole svantaggio, ma comunque partecipa ad alcuni talk politici, incentrando però tutti gli sforzi su incontri con il popolo e sui social network. Celebre in rete ormai gli screen di una partita a Ruzzle, app più popolare del momento, con Berlusconi. Altro segnale che evidentemente Monti non sarà nemico, anzi. Perlomeno ha lasciato perdere gli animali per ora, può essere che per differenziarsi adotti un varano del Bengala, anche per mandare segnali di solidarietà all'Africa. Ovviamente quest'ultima è una suggestione malata. Non succederà. O almeno speriamo.

Insomma, queste elezioni non sono ancora definite nonostante il tempo rimasto sia molto poco visto che mancano poco più di due settimane. Quello che si trapela da tutta questa campagna elettorale, segnata dalla consueta par condicio, è quella di un immobilismo sul fronte dei fatti e un'iperattività sul fronte della comunicazione e delle mosse. Infatti per ora ci ritroviamo solo adozioni di animali e proposte shock, piuttosto che pensare dei problemi reali si cerca di infangare a tutti i costi l'avversario. Le parole non servono più, vogliamo i fatti. Buone #elezioni2013 a tutti, che vinca il più bravo. Non a comunicare, ma a governare il paese.
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