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giovedì 15 dicembre 2016

La nostalgia è l’oppio dei popoli


Ognuno di noi nella vita accumula esperienze, ognuno di noi vive momenti meravigliosi, ognuno di noi soffre e rimpiange. Quando tutto sembra irripetibile, quando tutto finisce, quando tutto era così bello. Sì, era. Il passato è un verbo pieno di storia, ma terribilmente tossico.

Che sia uno Stato, che sia un lavoro, che sia una persona, la morale è la stessa. Il passato è fondamentale, proprio perchè ognuno di noi ne acquisisce uno e ne alimenta le esperienze per crescere e andare avanti, ma è altrettanto amorfina per i nostri cuori. Quando riaffiora il passato felice il nostro cuore e la nostra testa fanno fatica a metabolizzare e ad andare immediatamente avanti. Anzi.

La nostalgia ha delle caratteristiche micidiali, quasi quanto delle armi chimiche. Riportano alla mente episodi passati e ci fanno magari ridere, vogliosi di riviverli quei momenti, ma allo stesso tempo in grado di lasciarci fermi sullo stesso punto per parecchio tempo. Quei ricordi sono in grado di cementare i nostri piedi, di portare il nostro personaggio del Monopoli in prigione per un tempo indeterminato, lasciandoci quell’amaro in bocca pensando a quello che è finito.
“Ah, ma ti ricordi? Che bei tempi”. Credo che ognuno di noi nella propria vita abbia pronunciato questa frase. E proprio quella che è l’essenza dell’affetto, molte volte si ritrova ad essere semplicemente l’alibi per lo stallo delle nostre vite.

Fateci caso. Quanto è meraviglioso ripensare ai tempi andati? Moltissimo. Ma quanto ne ricaviamo da tutto questo farneticare? Un ludibrio immediato. Perchè così facendo umiliamo il nostro presente. Non siamo in grado di fare uno step successivo, accettando quello che è finito e ci riduciamo a parlarne. Ci anestetizziamo con foto, lettere, audio, che ci possano ricordare qualsiasi cosa di ciò che è andato. E ci droghiamo, in modo da non pensare al presente, così ostile e difficile.

Ci sarà sicuramente chi dirà che “Tutte cazzate. Io vivo soltanto il presente, il passato è andato”. Probabile, ma anche dannoso. Perchè come detto sopra, il passato oltre ad essere tranello, è spinta per migliorarci. Metterci alle spalle un evento, una situazione, carpirla e trarne contenuti, ci porta a crescere verso una direzione migliore. Ricordare, ma non dimenticare. Insomma, basterebbe farne un uso responsabile. Sì, è tutto facile a parole, lo so.

Ma non è così. Nella vita reale è tutto così difficile, mica una pagina di uno scadente blog. Siamo continuamente tempestati da rilanci al passato, tutte le forze politiche sono state create su ideologie create nel passato, ogni giorno sentiamo parlare di operazioni nostalgia per quanto riguarda film, serie tv, calcio. La verità è che il ritorno al passato è meraviglioso, ma quasi sempre fallimentare. Una minestra riscaldata. Perchè ci lascerà sempre l’amaro in bocca, ripensando a quello che è stato e che magari adesso è inferiore alle nostre aspettative. Se questo accade, un motivo ci sarà. E allora fossilizziamoci sul presente e sul futuro, come se non fossero già abbastanza complicati di loro.
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