Un uomo con un giornale in mano usciva da un'edicola, scuro in volto, con degli occhiali sfumati, un cappello e la fretta, di chi deve fare una cosa d'urgenza. Prende l'autobus, arriva a casa, sfugge al saluto della mamma, piombandosi d'impeto verso quella scrivania, dove lo aspetta una penna ed una lampada da ufficio.
Luce soffusa, il silenzio è palpabile in quella stanza. L'uomo si toglie il cappello, appoggia il giornale, lì dove la lampada indicava la luce, ma si tiene gli occhiali, perchè si sa che in queste storie fa sempre figo. Tiene la testa tra le mani, dubbioso su cosa fare, le scelte, si sa, son sempre difficili. Poi ad un certo punto inizia a scrivere, sicuro di sè, dei nomi. Continua, fino a quando non ha terminato. Si alza, prende un caffè, poi va a farsi una doccia. In quei cinque minuti pensa a tutto ciò che aveva fatto precedentemente e cerca di analizzare perfettamente ciò che sarebbe successo di lì alle ore successive. È teso, impaurito, perchè probabilmente quelle scelte potrebbero essere sbagliate. "E se dovesse cambiare?", "E se si facesse male?", "E se non giocasse?". Erano quelle le frasi che, come un eco, si susseguivano nei suoi pensieri. Esce dalla doccia, si asciuga, ma è più bagnato di prima. Sarà il caldo, sarà la trepidante attesa. Si veste comodo, allaccia la seconda scarpa ed esce per andare nel luogo, che segnerà il suo anno.
Prima di entrare e aprire la porta, respira profondamente e si ripete che andrà tutto bene. Ma non è vero, non andrà tutto bene, perchè oltre a lui ci sono altre 12 persone pronte a distruggerlo psicologicamente senza nessuna pietà. E poi? E poi sente una voce che urla:"Abbiati!".
Quella persona ero io, l'altro giorno, prima dell'asta del fantacalcio. Ora direte voi: ma quanto può essere scemo uno che descrive così un momento del genere? Ma cosa ne volete sapere voi, plebei.
Questo piccolo pensiero è rivolto a tutti coloro i quali sanno quali sono queste emozioni, a tutti quelli che si ritroveranno a giocare con Lasagna e Maccarone in attacco, a tutti coloro i quali spenderanno tutti i loro fantamilioni per un attaccante, che puntualmente si farà male per tutto l'anno, a tutti quelli che "ma chi è sta pippa?" e poi subiranno un suo gol, a tutti quelli che non sanno cosa stanno facendo, ma che lo stanno facendo. A tutti quelli come me, come te, come voi, che amate questo gioco e ogni anno restate meticolosamente a pensare chi comprare. Ho visto gente perdere amicizie per Strootman (io), ho visto persone spendere metà budget per Glik e Toni, ho visto gente abbandonare gruppi per Ibrahimovic, ho visto persone disperarsi dopo aver capito di avere una squadra che "non ce n'è", ho visto presidenti accordarsi su giocatori, salvo poi tradire i patti. A voi che "tenete botta" il mio più sincero augurio per un altro meraviglioso anno, di sano e "malato" fantacalcio.
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