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martedì 2 agosto 2016

Il moralismo ai tempi dei social


Caro diario,

era un po’ che non ti scrivevo ed un po’ mi sei mancato. L’altro giorno mi imbattevo nel mio sport preferito: scorrere la bacheca di Facebook alla ricerca di novità che non ci sono. Imperterrito e concentrato nella mia ricerca di fantomatiche sconvolgenti curiosità, che puntualmente non trovo mai, mi sono imbattuto in una serie di post, l’uno dopo l’altro.



Sostanzialmente si tratta di quattro casi abbastanza diversi, ma comunque tutti legati da un filo comune: il moralismo. Non so se questa sia pratica internazionale, so che però qua in Italia sappiamo farlo davvero benissimo. Se fosse uno sport olimpico, avremmo una medaglia certa. Insomma: come fracassiamo noi i maroni, non lo fa nessuno.

La cosa più fastidiosa è che abbiamo da ridire su tutto, ma proprio tutto. Come un semplice cristiano che si affitta un jet e vola in vacanza felice con i suoi amici. Come un rapper che decide di investire i suoi guadagni, nonostante la sua giovane età, in un appartamento molto costoso. Come degli chef-pseudo presentatori che prendono un volo low-cost. Come una ragazza che si fa una foto in cui mostra velatamente la sua forma. Una cosa mi lascia perplesso: ma se loro pubblicano ed esternano il loro benessere, a noi che cazzo ce ne frega? Lo so, lo so, l’educazione potrà non essere il punto forte di questo pezzo, ma ogni tanto c’è bisogno anche di andare oltre.

Un po’ come quelle persone frustrate dalla vita e dai problemi personali, che decidono di rompere l’anima per ogni singola cosa, con un semplice commento. Che potrà sembrare innocuo, ma che in realtà, se provassimo a pensarla dalla nostra parte, non sarebbe così piacevole. La cosa ancora più comica (oltre al fatto che a me degli elementi sopra indicati non interessa benchè meno che niente) è che quegli stessi paladini della giustizia e della morale, che rompono le palle per qualsiasi cosa che vada ad urtare la propria sensibilità, si lamentano perchè gli altri fanno lo stesso di fronte ad un loro piccolo “eccesso”. Per cui mi trovo a domandarmi: ma dove andremo a finire? E contemporaneamente mi chiedo: state facendo diventare moralista anche me? Dico solo una cosa: vivete e lasciate vivere.

L’invidia creperà le nostre anime ed è il motivo per cui il mondo sta prendendo questa piega. Odiare e invidiare ci porterà alla deriva, in un’epoca in cui tutto ci è concesso, dove per distruggere ci basta un pollice che digita parole su uno schermo. Che molte volte “sono taglienti come lame affilate”, come direbbe un Cremonini qualsiasi, e che se ricevute provocherebbero dispiacere. Che però questi fantomatici vip non provano, perchè sono ricchi. Ecco, io, di ciò che pubblicano i ricchi, ho un modo di pensarla molto sintetico: esticazzi?
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