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martedì 11 marzo 2014

Il nuovo governo Renzi, tra giochi di palazzo e finta opposizione


E’ cambiato tutto per non cambiare nulla. E’ il governo della svolta, dicono, il governo dei cambiamenti e della “riforma al mese”, dell’ultimo Senato e della terza repubblica, tanto invocata da parecchi partiti. Per ora le cose sul tavolo sono poche, le proclamazioni e le promesse tantissime ed un'unica grande verità: il popolo non decide più. Matteo Renzi è il terzo premier non scelto dal popolo.
Un predestinato, forse, un talento politico puro, ma che non è stato frutto delle elezioni. La mossa prepotente del giovane premier, infatti, ha rimescolato nuovamente la situazione parlamentare, ma solo per scena. Giusto il tempo di meditare sulla lista dei ministri e di ascoltare le voci delle forze presenti in Parlamento, metti che cambiava qualcosa. E invece no. Tre sono stati gli esecutivi che si sono alternati in questi 2 anni e mezzo, eppure nonostante tutto la situazione tra Camera e Senato non è poi così cambiata. 3 governi tecnici, appoggiati da destra e sinistra.

Sarebbe stata un’eresia pensare ad una situazione del genere 10 anni fa, ma per il bene del paese questo ed altro. Da tenere in conto poi che due dei tre esecutivi sono caduti per bizze prima di Berlusconi e poi di Renzi, due anime gemelle che hanno molto in comune, anche la mania di sostenere e credere in qualcosa per poi improvvisamente cambiare idea. Una sorta di categoria di politici “mestruati” che fanno finta di sapere tutto, ma che in realtà sanno solo una cosa: il loro interesse. Fatto sta che dopo la scissione del PDL in Nuovo Centrodestra e Forza Italia, la “destra” rimane sempre al governo con la compagine di Alfano. Forza Italia si limita a quella cosiddetta “opposizione costruttiva”, che in realtà sa tanto di appoggio certo e continuo, visti gli accordi precedentemente firmati tra il Segretario del PD e Berlusconi. Patti chiari e amicizia lunga.

Le idee di Renzi, soprattutto nel campo costituzionale, hanno finalmente fatto giungere ad un’idea comune queste due fazioni. Storicamente distanti, in guerra perenne, ma a quanto pare la crisi fa i miracoli. Il rapporto tra i due leader però ha subìto già una piccola scossa di assestamento. Berlusconi non ha apprezzato il poco ‘polso’ del buon Matteo e ha già iniziato a storcere il naso. Renzi continua a ribadire il “2018” come termine del suo governo, Berlusconi già inizia a parlare di elezioni. Una storia che è appena iniziata. Ma l’opposizione vera e propria in realtà è quella del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Lo show del comico genovese durante la consultazione-farsa in diretta web ha confermato il proseguio della stessa linea percorsa nell’anno passato.

L’idea che si ha ora come ora, guardando Montecitorio e i suoi esponenti, è quella di un muro di cemento armato che divide i banchi dei grillini e il resto della Camera. Ma il vero problema, non è più che altro il muro predefinito del movimento, ma piuttosto il fatto che questa linea stia stretta agli stessi parlamentari e senatori. E molti sono quelli che son venuti fuori esponendo il proprio dissenso per alcune azioni prese sia dal Movimento che dal suo leader.  Il risultato è stato chiaro, chiarissimo. Una miriade di espulsioni, di quelle che non si vedevano dai tempi di Byron Moreno, che hanno fatto gridare alla mancanza di democrazia tra i grillini. Un’opposizione a 5 stelle insomma, fatta di rifiuti netti, di dirette web per qualsiasi cosa, perché il popolo è sovrano, e di caos. Insomma la situazione del paese è appesa ad un filo, le forbici le hanno in mano due leader fuori dal Parlamento e il 2018 è ancora lontano. Per raggiungerlo c’è ancora una strada lunghissima da percorrere.



1 commento on "Il nuovo governo Renzi, tra giochi di palazzo e finta opposizione"
  1. "...che fai tanto sottili
    provedimenti, ch'a mezzo novembre
    non giugne quel che tu d'ottobre fili.
    Quante volte, del tempo che rimembre,
    legge, moneta, officio e costume
    hai tu mutato, e rinovate membre!
    E se ben ti ricordi e vedi lume,
    vedrai te somigliante a quella inferma
    che non può trovar posa in su le piume,
    ma con dar volta suo dolore scherma."
    Purgatorio, canto VI

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